Sebastiano
CRAVERI
Nato a Torino il 30 marzo del 1899, scomparve a
Carmagnola - da dove risiedeva dal '43 con la compagna Ida Durio
[1906-1990], a causa della guerra - il 25 di ottobre
del ’73.
L'ultima dimora dei coniugi Craveri
foto tratta da Facebook
Nel 1922 fu insignito dal papa Pio XII della Croce di
Cavaliere dell'ordine di S. Silvestro per le «benemerenze acquisite con
le sue geniali tavole», come scritto in quarta di copertina de I
quaderni del fumetto n.1 "Il castello degli spettri & altre avventure"
dell'aprile del '73, edito dai Fratelli Spada.
Le avventure di Micetta del
1946
Dopo gli studi liceali si dedicò alla pittura e al giornalismo e fu anche attore
teatrale. Illustrò anche dei romanzi storici.
Il suo debutto avvenne su il GIORNALE DEI FANCIULLI. Fu tra i
padri fondatori de IL VITTORIOSO, dove nel primo numero debuttò il suo
bestiario antropomorfo con ZOO FILM, la famiglia Zoo, con i personaggi di
Bull, Giraffone, Aprilino e altri ancora, che gli valsero la fama di Disney
italiano. Continuò a lavorare con la
testata cattolica ininterrottamente fino al ’62, alternando un’attività di
illustratore per IL CORRIERINO e per il settimanale FAMIGLIA
CRISTIANA.
Scrive Piercostante Righini su I QUADERNI DEL FUMETTO ( ed.
Fratelli Spada, aprile ’73 ) «Craveri, piemontese di Torino, era –
anche nell’aspetto – uno che si sarebbe potuto definire “ un pacioccone”;
di statura media; grassottello; bianco-rosso e sorridente: non appariva un
tipo dinamico. Anzi: sembrava sempre un tantinello trasognato. È un fatto
che egli viveva “sperso” con i suoi personaggi; perché era costantemente
impelagato nelle storie dei suoi animali e ad esse “partecipava”, mano a
mano che la sua gente ne immaginava le vicende ( per questo, era anche un
tremendo distratto nel suo comportamento – non nel lavoro ch’era sempre
ottimamente rifinito – tanto da trovarsi… lo spazzolino da denti nel
taschino, in luogo della matita!).
Quando poi decideva di por mano alla
matita ( e, talvolta, direttamente alla penna ) era di un dinamismo e
d’una risolutezza impressionanti. Le proporzioni, l’atteggiamento e
l’espressione dei suoi animali, scaturivano netti, precisi, sicuri e
perfetti dalla matita o dalla penna. Sembrava che per lui, fosse maggiore
la fatica delle squadrature del foglio e della scrittura materiale dei
fumetti e delle didascalie, che non il disegno vero e proprio! Ed a tutto
provvedeva da solo. Quando aveva maturata una storia, mandava in redazione
una mezza paginetta ( spesso scritta a matita ) nella quale esprimeva
“l’idea” senza spendersi nei particolari: pochissime righe e – avuto il
benestare – in breve tempo faceva arrivare tutte le tavole. Che erano
ordinate, pulite e senza alcun bisogno di ritocchi o correzioni.» Fu
purtroppo abbandonato dagli editori specializzati e si ammalò gravemente
fino a morire e, per di più, in miseria!!!
Anno XXII n. 17 - 23 aprile
1958
Sarebbe esistito, secondo le
schede di EXPLOIT COMICS, un Mario Craveri, che negli anni trenta pubblicò
sul CORRIERE DEI PICCOLI, un’enorme mole di tavole pubblicitarie per
la ARRIGONI. Il personaggio era il simpatico tigrotto ARRIGO, definito da
Paola Pallottino un « MIO MIAO futurista », che talaltro è stato da
altri attribuito da altri a Rino Anzi, il creatore di CUCCIOLO & BEPPE
in forma di cagnolini umanizzati e questo nonostante la sigla C. M.
presente in ogni tavola.
Le meravigliose illustrazioni per Il gioco della bugia. Un gioco di carte del 1947, di 36 disegni realizzato per la Cibalgina e distribuito gratuitamente nelle farmacie.
notizie tratte da:
- exploit
comics
Le immagini presenti sono
© MAURO GIUBBOLINI
e sono tratte da
https://it-it.facebook.com/pages/Sebastiano-Craveri/43945263276
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