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mercoledì 21 settembre 2016

Il conte di Mamugnaro, alchimista


Il conte di Mamugnaro, alchimista



 Bragadino ( che qui ho raffigurato in abiti seicenteschi ) va a spasso in una oscura serata coi suoi due mastini in una via di un paese tedesco.

    Bragadino (il suo vero nome era Mamugna) era originario dell’isola di Cipro, e asseriva di essere figlio del governatore veneziano Marco Antonio Bragadino, il conte che fu massacrato dai turchi nel 1571. Dopo aver percorso una parte dell’Oriente dicendo di essere un adèpto [dal lat. Medievale degli alchimisti adeptus, p. p. di adipisci “raggiungere, conseguire (intellettualmente)” detto di chi ricercava la pietra filosofale], venne in Italia nel 1578 con il nome di conte di Mamugnaro e attirò ben presto la fiducia del margravio Martinengo, facendosi poi una grande reputazione come adèpto.                      
   Passò una gran parte della sua vita a Venezia, facendo in pubblico delle trasmutazioni, al fine di provare che le sue ricchezze erano dovute alla pietra filosofale e il cui segreto vendeva molto caro ai suoi ammiratori.
   Famose furono le sue trasmutazioni fatte al palazzo del nobile Cantarena e nella magione del ricco Dandolo; qui meravigliò la nobiltà e soprattutto il Doge che gli comprò a gran prezzo la sua pietra filosofale. Il chimico Otto Tackenis, tempo dopo, fu incaricato di esaminare la polvere e riconobbe che consisteva in una amalgama d’oro. Nel 1588 proseguì in Germania il corso dei suoi exploit, come conte Bragadino.
   Aveva sempre al suo fianco due enormi mastini neri dall’aria satanica, che dichiarava essere due demoni incatenati al suo potere. Nonostante la molta reputazione che aveva acquistato a Vienna, volle recarsi a Monaco di Baviera nel 1590, ma lì fu molto meno soddisfatto rispetto che a Venezia, e meditò di proseguire per Praga per arrivare poi a Dresda. Ma alla corte di Monaco le sue frodi furono scoperte, e fu condannato a morte per aver usurpato un nome che non gli apparteneva. Fu appeso, rivestito di un abito dorato al patibolo d’oro [potence d'or] degli alchimisti.
   Anche i suoi due mastini neri furono processati e dopo la sua esecuzione, furono archibugiati sotto la sua forca.
    Di Mamugnaro o Mamugnano si dice anche che, scampato alla forca, divenne poi maestro di Cagliostro, un Cagliostro non proprio siciliano ma nativo di Malta [vedi Martin Mystére n. 257 dell’agosto 2003].


-        Le page disgracié di Tristan l’Hermite, pag. 138, Parigi 1898
-        L’alchimie et les alchimistes di Louis Figuier, cap. I, Parigi 1880


Marco Pugacioff
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